I sogni di questo 17 e 18 sono abbastanza emblematici. 17 18 aprile2025…
I sogni sono di estrema ansia, in cui prendo un camion, vado alla fine di un tunnel e in questo tunnel non c’è più uscita…..ci provo ad uscire ma e a senso unico ..e il tunnel e cieco…non posso fare retromarcia…. È un po’ la situazione dell’Italia in questo momento, che rappresenta l’Europa, un’Europa che è completamente disgregata e completamente fuori dalla consapevolezza di perdere nei prossimi 3 anni tutto…ciò che e confort, diciamo, da un allineamento generico militare finanziario politico culturale linguistico e in contrapposizione agli Stati Uniti che schiacciano con la loro pressione mediatica , sia a destra che a sinistra la povera Meloni Italia Europa. A sinistra significa che non abbiamo rapporti coi cinesi e quindi con basso costo, antiinflattiva. diciamo, dei prodotti. E vogliono gli Usa che compriamo i prodotti americani e che si stanno comunque ipervalutando ma soprattutto saranno gli unici che potremmo comprare …, che comunque non ci consentono più di vivere bene..la festa e finita..questo e il messaggio di Trump all europa. Quello che hanno fatto gli americani è un gioco sporco di grande una grande bugia. Io avevo un portale di prenotazioni per turisti ..e scomparso..c’è un Oligarchia informatica : booking, Google, Facebook ,airbnb e i cosiddetti, diciamo, magnifici sette, alcuni processori della Microsoft, impediscono alle aziende europee di essere sulle prime posizioni diciamo, locali di andare avanti, monopolizzando di fatto il sistema occidentale. Quindi non è possibile avere dei portali di prenotazioni di di turisti.
L’unico che sfugge a tutto questo è il Vaticano che ha i suoi i suoi canali, i suoi sistemi, cioè c’è tutto completamente diverso, un sourcing completamente diverso ed estremamente estremamente, diciamo, selettivo.
Non c’entra chiunque, soltanto certi tipi di persone.
Quindi è chiaro che la situazione sia molto diversa da come ce la descrivono.
Eh, me ne voglio andare via dal dal sistema americano, non mi piacciono quello che stanno facendo, non mi piace cosa come stanno imponendo all’Italia i loro i loro diciamo, loro dictat.
Questo si chiama regime, totalitarismo senza nessuna capacità di poter criticare di fatto la e di potersi opporre in qualche modo.
È preferibile andare in un sistema quello cinese che almeno dà strutture e che almeno è quello russo che è almeno molto ma molto ma molto più coerente, ma soprattutto sta nella verità.
Mi dispiace dirlo, ma l’Occidente è completamente decaduto con l’obiettivo soltanto di fare soldi, pensa solo a fare soldi.
E potrà soltanto, diciamo, perdere. Perdere.
Si è visto nella Corea del Sud e nella Corea del Nord, il il valore dei soldati del Nord sono sei volte il Sud, quindi Eh sì, ecco ancora più forti.
Vediamo proprio la la differenza dei due sistemi completamente diversi.
La leggerezza dell’uno e l’efficacia dell’uno e l’impossibilità dell’altro di poter andare avanti.
Diciamo che i sistemi socialisti sono molto più efficaci quando si riescono a diciamo, incarnare e coniugare con un sistema capitalista.
E trovo che la sia in questo momento sia potrebbe essere una soluzione per dare a trasferire le aziende come BIALETTI ITALIANE IN CINA IN CONTROTENDENZA con quello che accade sul piano teorico…
Noi che cosa abbiamo?
Solo i soldi, non c’è nient’altro.
Non riusciamo a produrre niente di più che questo. Ma è un castello di carta, un castello di carta, diciamo, che sta per per , per implodere come con la repubblica di waimar che ha ipersvalutatoil marco tedesco..
Quindi una brutta situazione, è una brutta situazione per la mia famiglia, il mio futuro i miei connazionali….
Non riesco a trovare una via di uscita a livello internazionale….i blocchi sono troppo stringenti, voglio andare via dall’Italia, non ci si può più stare in questo paese perché comunque saremmo stretti da un assedio assedio vuole dire fame miseria e lotte interne in cui veder morire piano piano i miei fratelli italiani, un assedio che farà schizzare il prezzo di tutte le cose alle stelle e non sarà più possibile comprare niente, ottenere niente se non miseria.
Questo è già di fatto l’inizio di una guerra. Questi (troppo pilotati dalla Intelligenza artificiale ) Americani ci hanno trascinato in una folle discesa verso il blocco delle importazioni Cinesi che è l’ inferno per la media classe senza soldi per pagare i prodotti… Le barriere al 140 al 500% dei dazi porteranno alla di fatto alla svalutazione di ogni tipo di moneta, di salario…ogni tipo scambio come lo conosciamo nel 2025 , diciamo, di economia, con l’obiettivo di sacrificare l’Europa, le colonie sud america ,Canada e di mantenersi ancora gli Usa in una sorta di bolla che non li potrà toccare.si chiudono a riccio Eh, diciamo, io sono decisamente schierato in opposizione al sistema del governo italiano attuale leccapiedi…che è un governo che non ha alcuna chance di sopravvivere. Né ai russi né ai cinesi, né al blocco dei BRICS, non ha alcuna chance perché non ha la capacità, diciamo, di produrre nient’altro che Auto- distruzione delle classi benestanti aumentando e dividendo in due sole classi ricchissimi e poverissimi… Ecco, non siamo a a terza guerra mondiale con eserciti e linee difensive fisiche dette fronti , siamo una terza guerra mondiale ibrida Trasversale che non consente, diciamo, di poter vincere perché siamo esattamente in una lotta impari il dene e la verità e mi dispiace dirlo ma sta tutta ad EST. Metà della popolazione dei BRICS, metà della popolazione mondiale e diciamo 4.000.000.000 di anime , di fatto sta nel BENE, è dei BRICS contro un quinto che diciamo è questa classe corrotta ma ricca, ma soltanto di di economia, non è ricca di verità , diciamo, di forza spirituale dell anima della fede . di vera forza Solare, ecco il vero problema , esclusa della verità non resta che l illusione della vittoria sono 2000 anni che perdiamo…SEMPRE IN ITALIA.
Quindi la REALTA è tutta distorta e mani- manipolata da dai media- super intelligenza artificiale farà scattare la rabbia nella popolazione indirizzandola verso i falsi nemici i falsi obbiettivi.
Questi media che fanno vedere una super America su Netflix prime tutti i canali di propaganda , una super potenza di MERCENARI, gente che si vende al prezzo più alto, invece io vedo gli americani reali, ci vivo, gli americani reali sono gente che sarà spazzata via in pochissimo tempo…Sono questa super impotenza, esseri super forti solo a parole.. sono esseri estremamente diciamo Bambineschi . sono anime molto giovani che vogliono soltanto creare gioco e il gioco che più li avvantaggia e il casino, molto casino, stanno a giocare con anime molto antiche, vecchi come i cinesi, coreani del nord e del sud e giapponesi e etnie brics come indiani , russi, quindi queste anime sono accordati e armoniche ci vogliano spostare verso di loro . siano in questo casino gigantesco vogliamo cambiare subito piano vitale ponendoci in un asse BUONO su anime antiche ..
Massimo di Enrgheia aveva ragione, nient’altro che altro che dobbiamo prepararci alla guerra coi droni e a tutto il resto.
Chiudiamo tutto completamente, come dice Massimo, chiudiamo tutto completamente.
L’intelligenza artificiale che si entra dentro i nostri sistemi e distrugge completamente il la linfa vitale e come si dice, nel 2013 il tasso, diciamo, di diciamo di dei telefonini ha creato questa mancanza di voglia di vita. La tecnologia che distrugge, sempre di più abbiamo questa tecnologia che distrugge l’animo.
L’aveva detto, l’aveva detto, diciamo, Massimo, il guru di Modena capo di Energheia a me di prepararmi in tutti i modi ….la guerra di Terminator ci farà un baffo…
Ora ho intenzione di prendere tutti quanti i diari e riscriverli di leggerli e riportarli in diciamo, dentro il web nel sistema di comunicazione..ù
Mentre la stampa attacca Trump per i dazi e la guerra commerciale, continua a ignorare i fatti e assumerà sempre una posizione opposta a quella di Trump. Se Trump dicesse di volere che tutti vivano altri 5 anni per aiutare l’economia a causa del calo delle nascite, la stampa sosterrebbe il suicidio di massa come quello di Jonestown di Jim Jones , solo per impedire qualsiasi cosa Trump faccia.
Starmer, da buon seguace del marxismo, vuole invertire la rotta della BREXIT, ma sa che sarebbe difficile. Quindi vuole aderire agli scambi commerciali e adottare tutte le normative imposte dall’UE, che hanno impedito alla loro economia di crescere ulteriormente. Come ho detto, su ogni 10 dollari spesi dai consumatori a livello globale, l’UE rappresenta solo 1,20 dollari – una frazione dell’America, nonostante abbia 450 milioni di abitanti rispetto ai 330 milioni degli Stati Uniti.
Anche su base puramente economica, Starmer sta voltando le spalle agli Stati Uniti, che hanno un mercato di consumo più del doppio di quello americano, in favore di ulteriori regolamentazioni che ridurranno gli scambi commerciali con gli Stati Uniti. Questa non è chiaramente una decisione economica, ma una decisione politica marxista. Starmer sta realizzando le nostre previsioni a lungo termine. Quest’anno è stato un cambio di direzione, e l’anno prossimo sarà un ciclo di panico.
L’Europa è stata storicamente la più ostile al commercio. Si aggrappa al marxismo e, quando non riesce a giustificare i dazi, regolamenta l’ingresso dei prodotti americani. Quando Charles de Gaulle, nel 1966, ordinò che non ci fossero armi nucleari americane/NATO in Francia e ordinò a tutto il personale militare americano di lasciare la Francia, gli americani si chiesero se ciò valesse anche per i caduti americani sepolti lì per liberare la Francia. Questa è stata la posizione delle élite francesi. Considerano ancora il mondo come se parlasse francese, anche se Napoleone avesse vinto. Non hanno superato questa situazione.
Ad oggi, Macron è il più ostile e vuole che la Francia sostituisca gli Stati Uniti, offrendo la sua potenza nucleare per proteggere l’Europa dalla Russia. Per questo motivo, Macron è stato il primo a dichiarare di voler inviare truppe in Ucraina, pur sapendo che ciò avrebbe scatenato la Terza Guerra Mondiale.
L’Unione Europea (UE) non impone un divieto assoluto su tutti i prodotti alimentari e veterinari provenienti dagli Stati Uniti. Tuttavia, applica normative rigorose che possono comportare restrizioni o divieti su prodotti specifici che non soddisfano gli standard UE. I punti chiave includono:
Carne bovina trattata con ormoni : l’UE proibisce la carne bovina proveniente da bovini trattati con ormoni che promuovono la crescita, una pratica comune negli Stati Uniti. Si tratta di una controversia commerciale di lunga data.
Pollame lavato con cloro : l’UE vieta il pollame trattato con risciacqui antimicrobici (ad esempio lavaggi con cloro), favorendo invece controlli igienici più rigorosi dalla fattoria alla tavola.
OGM (organismi geneticamente modificati) : l’UE richiede un’autorizzazione e un’etichettatura rigorose per i prodotti OGM, limitando alcune esportazioni agricole dagli Stati Uniti, a meno che non vengano approvate.
Ractopamina nella carne di maiale : l’UE vieta la carne di animali trattati con ractopamina, un additivo per mangimi utilizzato negli Stati Uniti per promuovere la crescita della massa muscolare magra.
Medicinali veterinari : si applicano restrizioni a determinati antibiotici e ormoni utilizzati nel bestiame per scopi non terapeutici, in linea con il principio di precauzione dell’UE e con l’enfasi sul benessere degli animali.
Accordi di mutuo riconoscimento (MRA) : dal 2019, alcuni prodotti veterinari sono coperti da MRA, agevolando gli scambi commerciali per i prodotti conformi. Tuttavia, gli esportatori statunitensi devono comunque rispettare gli standard UE.
Queste misure riflettono differenze nelle filosofie normative che vengono effettivamente utilizzate come barriere commerciali. L’UE dà priorità alle proprie normative, consapevole dell’esistenza di standard diversi a livello internazionale. I negoziati commerciali (ad esempio, il TTIP) hanno cercato di colmare queste lacune, ma con scarso successo. Le restrizioni non si stanno trasformando in veri e propri divieti, richiedendo il rispetto delle norme UE, che sono rigorose per impedire scambi che fingono di non essere l’obiettivo.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, i paesi europei iniziarono a imporre dazi doganali elevati all’inizio degli anni ’20 , nell’ambito di una più ampia svolta verso il protezionismo economico, spinta dalle difficoltà della ricostruzione postbellica, dall’instabilità politica e dagli sforzi per proteggere le industrie nazionali. La Francia attuò significative misure protezionistiche, in particolare attraverso la Legge Tariffaria del 1927 (Loi du 3 août 1927), che segnò una svolta importante verso il nazionalismo economico. Questa legge sostituì la precedente Tariffa Méline del 1892. Fu emanata in risposta alle sfide economiche del dopoguerra, tra cui la necessità di proteggere le industrie e l’agricoltura nazionali dalla concorrenza estera. Allo stesso tempo, la Francia stava spingendo la Federal Reserve statunitense ad abbassare i tassi di interesse (G4) nel tentativo di invertire gli afflussi di capitali verso gli Stati Uniti.
Gli aumenti tariffari furono emanati nel 1927 , sebbene la Francia avesse mantenuto politiche generalmente protezionistiche per tutti gli anni ’20. La legge del 1927 formalizzò e ampliò notevolmente queste misure. I dazi del 1927 facevano parte di una più ampia tendenza europea al protezionismo nel periodo tra le due guerre. La legge del 1927 introdusse un sistema tariffario flessibile , consentendo al governo di adeguare le aliquote in base ad accordi commerciali reciproci o a ritorsioni contro il protezionismo straniero. I dazi furono applicati in modo differenziale, con aliquote più elevate sui prodotti agricoli (per proteggere gli agricoltori francesi) e su alcuni prodotti industriali.
I prodotti agricoli francesi hanno visto l’introduzione di dazi su articoli come grano, carne e vino. Questi sono aumentati significativamente, con alcune aliquote superiori al 30% (ad esempio, i dazi sul grano sono aumentati per proteggere dalle importazioni più economiche dall’Europa orientale e dalle Americhe). I beni industriali hanno visto aliquote meno restrittive, ma comunque ampiamente variabili, che hanno colpito tessuti e macchinari. Questi settori hanno visto aliquote tariffarie comprese tra il 15% e il 25%, a seconda del prodotto e dell’origine.
La Francia ha anche combinato dazi doganali con quote di importazione (ad esempio, per carbone e acciaio) per proteggere ulteriormente la propria economia. Nel complesso, la Francia è sempre stata la nazione più protezionista tra tutte le nazioni europee. Il suo costo della vita è superiore alla media dell’UE. Secondo i dati Eurostat del 2022, l’indice del livello dei prezzi della Francia (con la media UE fissata a 100) era di 116,5 , posizionandosi al di sopra della media ma al di sotto di diversi altri paesi dell’UE. Questo a fronte di Danimarca (141,7), Irlanda (138,7), Lussemburgo (134,0), Svezia (128,9) e Finlandia (123,3). Il diavolo sta nei dettagli. Mentre Parigi è una delle città più costose dell’UE in cui vivere, la media nazionale è abbassata dai costi più bassi in altre regioni.
La legge del 1927 rese la Francia una delle economie più protezionistiche d’Europa alla fine degli anni ’20. Sebbene ciò fosse efficace nel proteggere i settori nazionali, queste politiche contribuirono a ridurre il commercio internazionale e la frammentazione economica, esacerbando le tensioni globali, portando alla Grande Depressione e alla risposta degli Stati Uniti nel giugno 1930 con lo Smoot-Hawley Act.
Nel Regno Unito, il Safeguarding of Industries Act del 1921 impose dazi su “industrie chiave” come prodotti chimici e ottici, ritenuti vitali per la sicurezza nazionale. Questo avvenne nel periodo delle lotte economiche del primo dopoguerra, in cui la Gran Bretagna perse lo status di capitale finanziaria mondiale a favore di New York. Dopo la guerra, la Gran Bretagna affrontò il declino industriale, la disoccupazione e la concorrenza estera. Industrie chiave cruciali durante la guerra (ad esempio, prodotti chimici, ottici, strumenti scientifici) erano tutte a rischio di collasso. Gli inglesi sollevarono preoccupazioni per la sicurezza nazionale relative all’eccessiva dipendenza dalle importazioni straniere per i beni strategici, e questa fu la motivazione per imporre dazi nel tentativo di far risorgere le proprie industrie.
I dazi sulle importazioni previsti da questa legge imponevano un dazio del 33,3% sulle merci importate in settori strategici , tra cui prodotti chimici, vetro ottico e strumenti scientifici. L’obiettivo era quello di rendere i prodotti stranieri meno competitivi e di proteggere le industrie britanniche. Prendevano di mira anche i settori considerati vitali per la difesa nazionale e la resilienza economica, sulla base degli insegnamenti tratti dalle carenze del tempo di guerra. La legge fu approvata sotto il governo di coalizione del Primo Ministro David Lloyd George, sebbene si allineasse maggiormente alle tendenze protezionistiche del Partito Conservatore, segnando un cambiamento rispetto alla tradizionale posizione liberista della Gran Bretagna.
La legge ebbe, nella migliore delle ipotesi, risultati contrastanti. Pur offrendo un sollievo temporaneo alle industrie protette, i critici sostenevano che fosse troppo restrittiva, avvantaggiando solo settori specifici. I consumatori si trovavano ad affrontare prezzi più elevati e le tariffe di ritorsione di altri paesi danneggiarono le esportazioni britanniche. Il campo di applicazione limitato inizialmente copriva 6.000 articoli, ma fu considerato insufficiente per affrontare il declino industriale più ampio. Gli emendamenti del 1925-1926 ampliarono la copertura per includere più beni come pizzi e guanti. Questa legge si orientò verso il protezionismo quando la Gran Bretagna abbandonò il libero scambio, prefigurando politiche protezionistiche più estese durante gli anni ’30 che seguirono l’ Import Duties Act del 1932, che estese le tariffe alla maggior parte delle importazioni (ad eccezione di quelle provenienti dall’Impero britannico), formalizzando il protezionismo durante la Grande Depressione.
Negli Stati Uniti, il dollaro forte portò a una riduzione del prezzo dei beni esteri. La legge del 1921 in Gran Bretagna portò alla risposta statunitense nel 1922. La tariffa Fordney-McCumber del 1922 fu un’importante legge statunitense che aumentò le aliquote tariffarie sui beni importati per proteggere le industrie americane dopo la Prima Guerra Mondiale. Fu promulgata dal presidente Warren G. Harding nel settembre del 1922. Il deputato repubblicano Joseph Fordney e il senatore Porter J. McCumber la sponsorizzarono. Questa legge annullò le tariffe più basse della tariffa Underwood del 1913. Gli aumenti tariffari: elevarono i dazi all’importazione a livelli storicamente elevati (in media circa il 38,5%), colpendo sia i prodotti agricoli che quelli industriali per proteggere i produttori nazionali dalla concorrenza estera dovuta al dollaro forte. Questa tariffa forniva un’autorità flessibile al presidente, consentendogli di adeguare le aliquote tariffarie fino al 50% in base alle raccomandazioni della Commissione tariffaria statunitense, sebbene tale flessibilità fosse raramente utilizzata.
Sebbene gli aumenti tariffari iniziarono all’inizio degli anni ’20 (ad esempio, nel Regno Unito nel 1921), non impedirono il mercato rialzista, né evitarono la Grande Depressione . Questa spirale protezionistica frammentò il commercio globale e aggravò la Grande Depressione, ma certamente non creò la crisi economica.
STAGFLAZIONE
Socrates ha intuito che il 2025 sarà un anno di grande stagflazione negli Stati Uniti. La Federal Reserve ha finalmente ammesso che i dati sono innegabili: gli Stati Uniti vivranno una fase di stagflazione.
L’economia è in declino, ma i prezzi stanno aumentando. Molti capiscono cos’è l’inflazione, soprattutto nel mondo post-COVID, ma pochi capiscono cos’è la stagflazione. La stagflazione si verifica quando si verificano contemporaneamente un’inflazione elevata e una crescita economica stagnante. Normalmente, l’inflazione dovrebbe andare di pari passo con l’aumento della domanda e della crescita. Ma durante la stagflazione, i prezzi aumentano anche se l’economia non si muove quasi per niente.
“Powell ha affermato che i dazi annunciati finora dal presidente erano stati ‘significativamente più elevati del previsto’, aggiungendo che ‘lo stesso probabilmente si sarebbe verificato per gli effetti economici, che includeranno un’inflazione più elevata e una crescita più lenta’ “, come riportato da tutti i principali organi di stampa. Powell “ha poi aggiunto che tali effetti economici potrebbero mettere i responsabili della fissazione dei tassi statunitensi ‘in uno scenario difficile in cui i nostri obiettivi a doppio mandato sono in tensione’. Il doppio mandato della Fed è quello di mantenere l’obiettivo di inflazione del 2%, incoraggiando al contempo livelli di occupazione “massimi”.
Jerome Powell, Presidente della Federazione
Un’occupazione “massima” è semplicemente impossibile durante un periodo di stagnazione. Gli investimenti si esauriscono, la fiducia crolla e le imprese si trovano ad affrontare costi più elevati in ogni settore, dai salari ai materiali. I consumatori perdono potere d’acquisto e sono meno propensi ad acquistare beni non essenziali a prezzi gonfiati, con un conseguente impatto sul fatturato e sul PIL complessivo. Questo costringe le imprese a ridurre le assunzioni invece di concentrarsi sull’espansione. Molte aziende non saranno in grado di mantenere una forza lavoro numerosa se il fatturato non sarà sufficiente.
I membri del FOMC sembrano concordare sul fatto che la stagflazione sia inevitabile, sebbene alcuni discutano sulla sua durata. “Diversi funzionari della Fed, tra cui John Williams, presidente della Fed di New York, e il governatore Christopher Waller, hanno affermato che è probabile che l’inflazione aumenti nei prossimi mesi a causa dei dazi proposti dall’amministrazione. Mentre Waller ritiene che l’impatto dei dazi si rivelerà di breve durata, altri membri del Federal Open Market Committee, l’organismo che fissa i tassi di interesse e presieduto da Powell, ritengono che i dazi di Trump abbiano aumentato le probabilità che l’inflazione sia un problema più duraturo per i consumatori statunitensi”.
Ora la banca centrale ha mantenuto i tassi di interesse al 4,25-4,5% quest’anno. Tutti aspettano con ansia l’annuncio della Fed a maggio, ma la Fed può fare ben poco. Gli investimenti di capitale dipendono dalla fiducia. I nostri modelli hanno individuato il 19 maggio 2026 come un punto di svolta importante per la fiducia, in cui inizierà il prossimo ciclo di panico e, purtroppo, la fiducia calerà fino al 2028.
dopo tutto questa economia ci vuole un pò di relax :
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