yoga economico per shock finanziario
Yoga economico come usare gli occhiali intelligenti per vedere il lato migliore del prossimo shock finanziario 2018 nel bel paese
provvedimenti economici con ripercussioni fiscali molto aggressive il motore della rivoluzione nel bel paese è solo vedere tutto come un ritornare alle Gabelle negli anni di Napoleone .. ben 700 anni fà…
il motore
di tutto questo è oltreoceano… riprendiamoci la nostra tranquillità con punti di vista più pacifici..proettiamoci Recon Jet, Vuzix, Oakley e Baidu, così come il produttore taiwanese Oculon, che sta preparando una versione più economica del dispositivo ma ugualmente performante, o l’italiana GlassUp della visione della vita secondo le direttive USA.. insomma vedere il mondo secondo i comandi mentali dei colossi americani .. questo sta diventanto ìl busness del 2020- si saremo sempre di più colonie .. . L’Il bel paese in tal senso è costipata sul piano mediatico: a casa nostra contano solo gli editoriali dei direttori dei giornali e la loro view politica su tutto, raramente si permette di dare spazio ai tecnici che invece vengono spesso derisi proprio da questi ultimi. In un momento storico in cui un nuovo esecutivo si appresta a varare provvedimenti economici con ripercussioni fiscali molto aggressive (e tutti ci auguriamo che vadano a buon fine) in prossimità di un cambio di politica monetaria che ha i mesi contati, diventa essenziale conoscere il giudizio di un tecnico in tal senso visto che in caso di realtà che si discostasse molto dalle stime preventive, allora a pagare il conto saranno proprio quelli che oggi sulla carta risultano i principali beneficiari delle nuove riforme.(
L’Iva non aumenterà
In serata ha dichiarato al termine della replica del premier Giuseppe Conte a palazzo Madama: «Non siamo stati eletti per aumentare tasse, accise ed Iva: l’Iva non aumenterà». E su Alitalia: «L’unica cosa da non fare è svendere a pezzettini Alitalia: il turismo è il nostro petrolio e noi non possiamo non avere una compagnia di bandiera forte». E sui migranti: «L’Italia è il paese europeo con la cittadinanza più estesa: Balotelli si candidi alle politiche, poi se vince e diventa premier dica la sua. Nel frattempo faccia goal che è il suo lavoro. Ad ognuno il suo mestiere».
CONTENZIOSO 27 febbraio 2018
Liti con il Fisco per 50 miliardi
In Italia liti fiscali per 50 miliardi
E in Italia col fisco si continua a litigare. il Consiglio di presidenza della giustizia tributaria in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario in Cassazione ha reso noto che le pendenze tributarie nel grado di legittimità sono il 49% del totale delle cause civili e addirittura un ricorso nuovo su tre presentato nel 2017 riguarda materie fiscali. Cause pendenti per 50 miliardi di valore: 25,3 miliardi in primo grado e altri 25 circa sono in appello.
LE MOSSE DELL’ESECUTIVO 05 giugno 2018
Flat tax: per imprese e partite Iva nel 2019, per le famiglie slitta al 2020
Siri: nel 2019 nuovo sistema per le imprese e primo intervento su famiglie numerose
Secondo Armando Siri, braccio destro di Matteo Salvini e ideatore della flat tax del governo, nel 2019 entrerà in vigore il nuovo sistema fiscale per le imprese che attualmente pagano imposte con l’aliquota al 24%, che scenderà al 15%, di nove punti e mezzo. Nel 2019 si faranno anche i primi passi per le famiglie sul fronte della “tassa piatta” che potrebbe partire dalle famiglie più numerose.
RIFORMA FISCALE 04 giugno 2018
Flat tax sulle imprese nel 2019, per le famiglie slitta al 2020
«Non è vero – ha detto ad Affaritaliani.it – che dal prossimo anno la flat tax entrerà in vigore solo per le imprese, ma ci sarà anche per le famiglie. Poi tutto sarà a regime per il 2020. Si deve partire con degli step: il sistema è diverso perché la Flat Tax per le imprese c’è già e noi la estendiamo anche a società di persone, Partite Iva etc. È una riforma storica perché viene trasferito a 5 milioni di operatori quello che oggi è solo per 800mila imprese». Per le famiglie sarà elaborato un sistema progressivo a scaglioni, con detrazioni e con solo una deduzione fissa (per ora indicata in 3mila euro per redditi fino a 50mila euro). Una operazione da 50 miliardi che deve trovare un meccanismo di copertura valido. )
Purtroppo proprio sul fronte bancario siamo ancora troppo deboli, se non vulnerabili come bambini appena nati, in forza di due considerazioni esogene: le principali grandi banche Il bel paese ne non sono più DEL bel paese ne nel senso retorico dell’affermazione. Infatti gli azionisti di maggioranza relativa oggi sono fondi di investimento inglesi ed americani che pertanto hanno molto a cuore il destino del debito pubblico .. el Il bel paese no visto che tali istituzioni bancarie hanno una dotazione complessiva di oltre 400 miliardi di titoli di stato. Entro sei mesi cesseranno gli acquisti di obbligazioni governative e bancarie del quantitative easing (QE) il quale sino ad oggi ha supportato artificiosamente le quotazioni dei titoli stessi e compresso in questo modo lo spread. Abbiamo letteralmente vissuto in un limbo finanziario per più di tre anni con alcune nostre tipiche paure che sembrano siano andate (sbagliando) nel dimenticatoio.
Il limbo finanziario sara visto con i nuovo occhiali intelligenti..e tu potrai godere di una visione del tutto nuova della storia del bel paese prima che accada l irreparabile. grazie allo YOGA ECNOMICO del dott. VALBONESI…
Tanto per fare un esempio pratico durante le ultime settimane di maggio il noto BTP che scade nel 2067 con un tasso al 2.8% è passato senza tanta fatica da 95 a 85 (ricordiamo che è stato emesso solo verso la fine del 2016) con lo spread che si è pertanto riportato a ridosso dei 300 punti. L’Il bel paese non è in grado di reggere ad uno shock finanziario al pari di quello del 2008 o peggio del 2011: di questo sono consapevoli proprio gli investitori istituzionali esteri che in passato hanno permesso alle grandi banche Il bel paese ne di rafforzarsi patrimonialmente in un momento in cui tutti scappavano (non solo finanziariamente) dall’Il bel paese . Il nuovo ministro dell’economia ha smorzato le paure ed i toni assicurando che non si uscirà dall’euro.
Non sembra che basti questa rassicurazione, lo comprendiamo proprio dalla difficoltà di ripresa delle quotazioni delle banche Il bel paese ne in questi ultimi cinque giorni al pari dei titoli di stato: sostanzialmente non si ripone fiducia sull’Il bel paese a prescindere dal suo nuovo governo che viene etichettato come anti-establishment. Lo scetticismo scaturisce dalle dinamiche della spesa pubblica e dalle nuove politiche sociali che si desiderano adottare a fronte della genetica demografica del paese. Sia chiaro che come tanti lettori anch’io faccio il tifo per il nuovo che avanza, soprattutto vedendo Matteo Salvini al Ministero degli Interni dopo cinque anni di nauseante indottrinamento di Boldrini & Company. Purtroppo proprio il nuovo che avanza si troverà presto senza le protezioni finanziarie che invece hanno avuto i tre precedenti governi e pertanto dovrà essere molto più accondiscendente del passato nei confronti degli investitori istituzionali esteri. A questo si dovrà aggiungere il rafforzamento del dollaro americano che diminuirà l’abbrivio delle esportazioni europee ed una maggiore onerosità dei costi di produzione dovuti al rialzo del petrolio. Da inizio 2019 invece cominceremo a farci un’idea di come e quanto si rialzeranno i tassi di interesse nel successivo triennio (con ripercussioni dirette sugli interessi sul debito). Il momento storico in cui si avvicenda il nuovo esecutivo con l’intenzione di dare avvio ad un cambiamento purtroppo non appare almeno in termini di tempistiche e scenario finanziario molto favorevole, se si dovessero infatti verificare shock esogeni a livello mondiale (pensiamo solo alla trade war di Trump) i cosiddetti taill risk sarebbero di portata tale da limitare considerevolmente la sfera d’azione di ogni esecutivo in Europa.